31 luglio 2013

Mutui in vacanza alla ricerca di se stessi


Arriva il grande caldo ed anche per i mutui è arrivato il tempo di andare in vacanza. Certo, non sono stati indaffarati ultimamente ma un po’ di riposo certo, non si nega a nessuno.
Chissà cosa ci aspetterà al rientro delle vacanze...si sente parlare di bad bank, intervento ponte dello Stato, innovazioni in campo commerciale mediante il lancio di nuovi prodotti indirizzati a particolari target…insomma, chi vivrà vedrà!

Una cosa è certa, la notizia pubblicata oggi dal Sole 24 Ore in merito alla creazione da parte di Blackstone e Deutsche Bank di un titolo garantito da affitti (si veda: Blackstone e Deutsche Bank creano un titolo garantito dagli affitti), fa capire quale sia la direzione del mercato speculativo alla ricerca perenne del miglior rendimento. Vedendo il bicchiere mezzo pieno, questa operazione potrebbe essere una grossa opportunità di immagine per i mutui che, proprio grazie alla propria storica rigidità dei controlli di compliance (rigidità smarritasi nel vuoto fino all'era pre-Basilea II), scontano una (seppur precaria) maggiore solidità di flussi di cassa.

E’ necessario quindi ricaricare le batterie e farlo alla svelta. Bisognerà restituire appetibilità ad un mercato degli impieghi sotto tono e da ormai troppo tempo in cerca di se stesso e del proprio equilibrio fra investimenti e rigidità delle politiche creditizie attuate dagli istituti. A determinare lo sbilanciamento da una parte, fino ad oggi, è stata la redditività degli Istituti…vedremo cosa accadrà dopo le vacanze, si dice che la notte porti consiglio, figuriamoci quanti consigli porterà da qui a Settembre!


3 luglio 2013

Vado al minimo, vado a gonfie vele...(per ora)


Che il mercato dei mutui sia in affanno è ormai cosa assodata, ma in affanno non vuol dire fermo. E’ un motore che va al minimo, pronto a ripartire qualora ci fossero le condizioni per poterlo fare.
Siamo realisti. E’ vero, i prezzi delle case stentano a risalire e anzi, sono previsti in ulteriore calo, ma questo non implica matematicamente mutui più bassi. La vendita si concretizza con l’incontro fra domanda e offerta e meno domanda, provoca l’immancabile calo delle quotazioni.
Che gli IRS siano in rialzo sta a significare a livello macroeconomico che gli investitori stanno riallocando le proprie risorse alleggerendo le proprie posizioni dal c.d. “titoli rifugio”, ovvero il Bund tedesco.
In questi tempi, per i mutui stipulati, c’è inoltre stato uno sbilanciamento verso il tasso variabile (più conveniente di circa 200 punti base), il quale ha incontrato il maggior numero di consensi fra i nuovi contratti stipulati.

A sostegno della tesi più realista che pessimista, ricordo che nel 2006 (quando le erogazioni di mutui erano ben maggiori rispetto ad oggi), l’IRS a 20 anni si attestava su valori ben al di sopra del 4% contro il 2,50% circa dei giorni nostri. L'Euribor 3 mesi era invece circa 15 volte quello attuale.

Il vero problema è che manca la fiducia verso il futuro, la disoccupazione è ai massimi e in aggiunta, paghiamo per gli errori del passato. Le facili concessioni, che probabilmente a questo punto possiamo dire abbiano portato a dopare il mercato, stanno mostrando il loro lato peggiore comportando un aumento delle sofferenze che a sua volta determina l’aumento degli spread applicati dalle banche sulle nuove operazioni.
E’ un film già visto che porta però con sé un finale del tutto inaspettato…historia docet!