1 settembre 2015

Mutuo e investimento andranno a braccetto?

“Vuoi un mutuo? Sottoscrivi un investimento”. Con l’entrata in vigore della Direttiva Europea sui mutui potrebbe diventare uno slogan vero e proprio.
Nelle pagine del blog non abbiamo ancora trattato le novità che introdurrà la Mortgage Credit Directive, vediamone alcune.
Neanche farlo apposta si tratta prevalentemente di polizze assicurative, tema molto discusso e più volte oggetto di interventi da parte sia del Legislatore che della Vigilanza.

Il primo comma dell’art. 12  della Direttiva recita: “gli Stati membri consentono le pratiche di commercializzazione aggregata ma vietano le pratiche di commercializzazione abbinata”. Questo sta a significare che in linea generale le vendite combinate di mutuo e prodotti di investimento sono vietate, ma il divieto viene meno qualora vi siano alcune situazioni ben individuate.

Gli Stati infatti potranno consentire agli operatori di legare il credito all'apertura di un conto corrente, di un conto deposito, ad un prodotto di investimento o ad un prodotto di pensione privata e lo potranno fare laddove tale prodotto (che principalmente offre all'investitore un reddito pensionistico), serva anche a fornire ulteriore garanzia per il creditore nell'eventualità di un inadempimento.
Gli Stati membri potranno inoltre consentire pratiche di vendita abbinata qualora il creditore riesca a dimostrare all'autorità che i prodotti abbinati porteranno un'evidente beneficio per il consumatore, tenendo conto dei prezzi degli stessi prodotti offerti sul mercato.
In sostanza, la vendita abbinata sarà altresì consentita se l'istituto dimostrerà che non esiste la possibilità per il cliente di trovare polizze o servizi accessori al mutuo a condizioni altrettanto convenienti.

Ad oggi in Italia la possibilità di vendita abbinata è stata eliminata dai regolamenti emanati dalla Vigilanza, separando i contratti di mutuo e di finanziamento. Non ci resta che osservare quel che capiterà, certo è che gli istituti, alle prese con crisi di redditività su operazioni di intermediazione “classica” come può essere un mutuo (concorrenza e assottigliamento della forbice dei tassi le cause principali), cercheranno di massimizzare profitti da intermediazione di servizi.

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