16 luglio 2014

Prestito vitalizio ipotecario in rampa di lancio


Notizia di questi giorni è la proposta di legge approvata alla Camera dei Deputati in Commissione Finanze e riguardante il prestito vitalizio ipotecario.Vediamo di cosa si tratta nello specifico

Questa tipologia di finanziamento per l’Italia non è una novità, è previsto nel nostro ordinamento dal 2005 istituito con la legge 248/2005.
E’ un finanziamento a medio-lungo termine (concesso da parte di aziende ed istituti di credito, nonché da parte di intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del T.U.B.)assistito da ipoteca di primo grado su immobili residenziali e riservato a persone fisiche con età superiore a 65 anni compiuti.

Uno dei segni particolari dell’operazione sta nel fatto che la capitalizzazione degli interessi è annuale ed il rimborso, da effettuare ad opera degli eredi, sarà integrale ed in unica soluzione alla scadenza, fissata di norma alla morte del contraente.
Qualora il finanziamento non sia integralmente rimborsato entro 12 mesi dal verificarsi della scadenza, l’ente finanziatore venderà l’immobile ad un valore pari a quello di mercato (determinato da un perito indipendente incaricato dal finanziatore), utilizzando le somme ricavate dalla vendita per estinguere il credito vantato in dipendenza del finanziamento stesso. Trascorsi ulteriori 12 mesi senza che sia perfezionata la vendita, tale valore sarà decurtato del 15% per ogni dodici mesi successivi fino al perfezionamento della vendita dell’immobile. 
In alternativa, l’erede potrà provvedere alla vendita dell’immobile, in accordo con il finanziatore, purché la vendita si concluda entro 12 mesi dal conferimento.
In ogni caso, le eventuali somme rimanenti, ricavate dalla vendita e non portate a estinzione del predetto credito, saranno riconosciute al soggetto finanziato o ai suoi aventi causa.

Questa la teoria, ma in pratica come funziona? Un soggetto, persona fisica, avente almeno 65 anni di età potrà richiedere ad un Ente fra quelli rientranti nei parametri stabiliti, un prestito pari a valori che oscilleranno fra il 18 ed il 40% della valutazione dell’immobile da porre a garanzia (percentuali determinate in base a variabili come ad esempio sesso, età ecc…), così come certificata da un perito indipendente.
A garanzia del finanziamento verrà accesa unipoteca e dal momento dell’erogazione, si computeranno gli interessi che avranno capitalizzazione annualeAlla morte del contraente, gli eredi avranno due opzioni da percorrere: potranno vendere la casa liquidando prestito e interessi, chiudendo l’operazione, oppure potranno reintegrare prestito e interessi all’ente finanziatore e tenersi l’immobile.
Da specificare che il rimborso dovrà avvenire in unica soluzione.
Chi stipula un prestito vitalizio non potrà vendere l’immobile, cedere a terzi l’usufrutto o affittarlo.
Una norma, poi, funge da scudo per gli eredi chiamati a rimborsare il finanziamento: qualora il valore dell’abitazione diminuisca nel tempo e, parallelamente, il debito diventi superiore al valore della casa, l’ente finanziatore non potrà pretendere più di quanto verrà ricavato dalla vendita dell’immobile.

Analizzato il prodotto così come impostato da questa proposta di legge, non ci resta che attenderne la versione definitiva. Solo il tempo ci dirà se questa tipologia di finanziamento riprenderà appeal sul mercato oppure no. Per ora rimangono molti punti da chiarire e tutta da scoprire è la reazione che avrà il mondo bancario. Che direnon ci resta che attendere fiduciosi.

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