Più passa il tempo e più si
consolidano i segnali secondo i quali il mercato dei mutui sta (seppur
lentamente) ripartendo.
Le sfide che attendono il
mercato sono ancora tante e ancora tutte da giocare.
Innanzitutto c’è la partita
del credito non performing.
Una gara ancora molto incerta
e piena di incognite. Sta riscuotendo successo l'idea di creare Bad Bank alle quali
cedere interi portafogli di crediti non performing e solo il tempo ci dirà se
siano mosse realmente vincenti o meno. Come sempre, però, bisogna rilevare che
l’attenzione del top management è rivolta al breve periodo. Un orizzonte
decisamente troppo ravvicinato per poter misurare bontà e stabilità delle
decisioni strategico-imprenditoriali.
Seconda sfida è quella della
redditività. Gli impieghi hanno perso appeal anche (ma non solo) a causa
dell’inasprirsi della forbice dei tassi. Le banche faticano a mantenere
buoni livelli del margine di interesse che per motivi macroeconomici ormai arci
noti va sempre più assottigliandosi. Colpa quindi della congiuntura economica,
ma anche della maggiore difficoltà degli Istituti di individuare fasce di
clienti “bancabili” all’interno delle categorie di merito creditizio
intermedie. Insomma, soggetti affidabili ma un po’ nascosti, che per problemi
ad esempio di inquadramento professionale non rientrano nella hit parade del
credito. Individuare questi soggetti permetterebbe al Sistema bancario di
impiegare denaro a tassi più elevati rispetto a quelli accordati a soggetti che rappresentano
il top in ambito di qualità creditizia, facendo riacquistare quantomeno un po’
di appeal alla risalita degli impieghi.
Terzo confronto è quello che
riguarda l’innovazione di prodotto. Ormai, anziché puntare su nuovi tecnicismi
innovativi e trasparenti, stiamo assistendo a mutui confezionati in pieno stile
da supermercato.
Siamo arrivati persino a
regalare elettrodomestici alla sottoscrizione del mutuo. Meglio forse concedere
una facilitazione pari al valore del bene associato già in sede di stipula, che
ne dite?
Sono semplicemente operazioni
di marketing che incentivano alla sottoscrizione del mutuo i soggetti che sono maggiormente incerti e spaventati su ciò che riserverà loro
il futuro. Per arrivare a confezionare prodotti come questi, confezionati su misura
per determinate fasce di clienti, mi viene da pensare che di soggetti titubanti
e sfiduciati verso il futuro ce ne siano parecchi.
Notizie di questi giorni…l’indice di
fiducia dei consumatori, dopo tre mesi consecutivi di rialzi, torna a
scendere; la disoccupazione sale al 12,6%… pure coincidenze???
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