18 giugno 2013

Mutui 2.0, nel dubbio innoviamo


Al giorno d’oggi, i cali di compravendite e mutui (questi ultimi hanno registrato un -54,7% rispetto al 2006), ahinoi non sono più notizie da copertina.

I mass media non fanno altro che riportare dati negativi relativi al mercato immobiliare e creditizio, ma a quando la ripresa?

Beh che dire… del mercato immobiliare tanto si è detto e tanto ancora si dirà.
Lo slogan “il mattone, la miglior soluzione” oggi sarebbe come dire “il mattone in fin dei conti è il minore dei mali fra i possibili investimenti” e certamente non avrebbe lo stesso effetto del primo sugli uditori (al di là della rima mancata e del coro di fischi che si riceverebbe in risposta).
Le erogazioni, sono invece crollate per l'effetto combinato di più fattori, fra i quali: la concessione di meno finanziamenti da parte delle banche (per varie ragioni) e la minor richiesta da parte delle famiglie italiane che, autoescludendosi (anch'esse per una varietà di fattori), vedono ridursi di giorno in giorno la fiducia verso il futuro.

Trovate seppur a grandi linee e senza visite specialistiche le cause, il medico può prescrivere la cura più adatta per ristabilire le migliori condizioni ma, qual è la medicina più adatta?
Quale sia quella più indicata non è dato sapersi… purtroppo è come un cane che si morde la coda ed il quadro clinico è a dir poco complicato.
Certo è che il Paese necessita di interventi macro che riguardino soprattutto occupazione e consumi.

Lato crediti, bisognerebbe innovare sui prodotti, rendendoli concorrenziali, convenienti e appetibili (anche lato banca).
Gli Istituti di credito, che ci piaccia o no, sono a tutti gli effetti aziende a scopo di lucro e come tali, dagli investimenti (o impieghi) che eseguono, si attende una remunerazione. Per capire le dimensioni del problema, basta pensare a quanto avvenuto con le liberalizzazioni introdotte nel 2007 che, se da un lato sono andate nel verso giusto, dando flessibilità ad un mercato dei mutui da sempre ingessato, dall'altro hanno accentuato il “multitasking” allo sportello, con banche che per rendere remunerativo il mutuo hanno introdotto sul mercato, pigiando sull'acceleratore, esempi più o meno marcati di banca-assicurazione; intermediando prodotti assicurativi che, offerti collateralmente al finanziamento (oltre a disincentivare un'eventuale approdo del mutuatario in altri porti mediante la surroga del mutuo), portano profitti immediati all'istituto mutuante.

Mercato immobiliare e mercato del credito ripartiranno; non dimentichiamoci che l’economia è ciclica ma allo stesso tempo questo non deve essere motivo di sonni tranquilli sugli allori di un tempo, in attesa di un fantomatico intervento ponte dello Stato. Innoviamo!